Tutti i risultati del concorso 2016.
Gioc’Arte a primavera 2016 – XIV edizione.
Torrione gremito e per la XIV edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Ischia l’isola verde” edito dall’Associazione Giochi di Natale. Con il patrocinio morale del Comune di Forio, che ha consentito lo svolgimento della manifestazione di premiazione dei tanti vincitori del concorso nella sala mostre dell’antica Torre foriana, durante la cerimonia, sono stati distribuiti i numerosissimi premi e menzioni speciali. Nella serata, presentata dall’instancabile Prof. Mario Miragliuolo, sono state declamate le Poesie più quotate, valutate da un’eterogenea giuria, composta, da sei validissimi intenditori, la cui presidenza, anche quest’anno era affidata alla Preside Angela Procaccini, già dirigente degli istituti Cristofaro Mennella. Per l’occasione Ella ha illustrato l’importanza, soprattutto per le giovani generazioni, di cibare la mente con un elemento essenziale come la Poesia. Anche il Giurato,Avvocato Luciano Trifogli ha sottolineato l’importanza di questo ultimo baluardo, la Poesia, lo spirito ideale che è collante dell’umanità, affinché in un mondo ormai definito in byte, username e password non ci si resti schiacciati e sopraffatti dal facile consumismo e dalla rinuncia ai propri ideali. Il concorso, articolato nelle sezioni, Tema Libero, Musica, Dialetto, Giovani, Giovanissimi, Giuria Popolare, ha visto protagonista un’elevata partecipazione di Poeti. Ben trentotto Autori, con le loro sessanta opere, hanno impegnato in un arduo compito i Giurati.
Durante la serata, e sull’antologia, l’Associazione, da sempre portavoce dell’”Officina della Memoria” ha ricordato il Maestro Giovanni Maltese scultore e Poeta foriano di ampio respiro internazionale le cui Opere sono esposte nel Museo Civico del Torrione, sovrastante la sala in cui si è svolta la piacevole manifestazione. La Giuria: Presidente Preside Angela Procaccini, Avv. Luciano Trifogli, Avv Maria Giovanna Galasso; Prof Anna Buonocore,Prof Daniela Russo; Prof Roberto Lauro, ha assegnato i seguenti riconoscimenti:
Diploma di merito e partecipazione alle Poesie non vincitrici e pertanto a pari merito in quarta posizione.
Menzioni speciali della Giuria alle Poesie
L’eredità
di Giuseppe Magaldi
Simpaticissima e scherzosa lirica che tratteggia, con sagacia ed ironia incalzanti, la grettezza e la meschinità dell’animo umano. L’autore riesce a fotografare perfettamente le reazioni sempre più scomposte ed irritate di un “gruppuscolo” di parenti che, accecati dalla bramosia di entrare in possesso della “roba” del nonno defunto, restano invece con un pugno di mosche in mano, puniti dal “de cuius” per l’aridità dei sentimenti manifestati quand’egli era in vita, seguaci solo del famoso adagio: “Chi muore giace e chi vive si dà pace”. Ma non in questo caso.
La clessidra del tempo
di Sonia Giovannetti
La tristezza dello scorrere inesorabile del tempo è tutta in questa lirica malinconica, in cui la nostalgia dei fogli del calendario che cadono si coniuga alle “gocce di sangue” (potente immagine!) che scorrono nella clessidra del tempo.
Il dono della vita
di Nunzia Cavallucci
Magia della vita in un quadro poetico. Il mare, l’onda, il pulsare della vita con una generale sensazione di leggerezza e freschezza.
Limerick
di Massimo Colella
Attraverso i versi e i versicoli si sviluppa un’atmosfera tutta particolare, silenziosa e filtrata, polverosa e sognante: quella di un ambiente nordico, di una cattedrale e di una vita cui si intrecciano follia e buio. Quasi un’atmosfera gotica.
Una scatola di colori
di Anita Peloso Vallarsa
La lirica si sviluppa in un alternarsi di versi pungenti e soavi che indulgono sulla tragedia dei bambini privati della loro fanciullezza dalle peggiori aberrazioni del nostro mondo e dell’essere umano che lo popola e lo brutalizza. Ciò nonostante, in un ideale richiamo al passo evangelico “Lasciate che i bambini vengano a me”, si conclude con un messaggio di speranza: che l’amore e la fede possano prevalere sugli orrori e i bambini, dimentichi del nero e del grigio, possano dipingere il mondo con il più ampio arcobaleno di colori.
‘O prerecatore
di Vincenzo Monti
Divertente e originale questo confronto tra religioni e costumi culturali diversi analizzato dal punto di vista di una persona “normale” che non riesce a spiegarsi gli odi e le violenze in nome di un Dio. La deduzione più immediata? Per ognuno di noi, nella fede come nella vita, è meglio ascoltare il proprio cuore e la propria coscienza.
Vo ch’ a si bôn di Giuseppe Cantoni
Nella semplicità di un credente si esprimono concetti quasi naturali: il poeta si chiede perché un architetto straordinario come Dio abbia creato un grande universo, con passaggi stretti. Un invito a maggiore comprensione e misericordia.
Dio e Diogene
di Antonio Cirillo
Lirica introspettiva che muovendo da un’iniziale pessimismo dell’autore, costretto a confrontarsi con l’impero del raziocinio, in cui – come già Diogene – disperatamente vaga, ma senza successo, alla ricerca di un uomo capace di elevarsi al di là delle tenebre dell’egoismo, si apre, infine, al conforto di una entità immanente, unica in grado di illuminare il triste e squallido percorso della vita terrena.